SREBRENICA E IL PRIMO 11 LUGLIO SENZA IRFANKA PASAGIC
luglio 10, 2023
Non scrivo più su questo blog da circa sette mesi, per molti motivi. La mancanza di tempo, certo, ma anche la noia: nei Balcani di nuovo succede ben poco, perciò ogni tanto capitano crisi da rigetto. Non è la prima volta che mi succede, spesso poi guarisco. Stasera non scrivo per riepilogare qualcosa: fa tutto schifo come sette mesi fa, da Dodik al Kosovo, dalle turbolenze belgradesi agli affaristi montenegrini. Stasera scrivo per ricordare l'amica e maestra Irfanka Pasagic, alla vigilia del primo 11 luglio senza di lei. Ho conosciuto davvero gli eventi dell'11 luglio 1995 dalla sua voce cantilenante ed arrochita dal fumo. Dico che li ho conosciuti davvero, perché prima sapevo, ma non conoscevo.
Arrivata lei stessa profuga da Srebrenica nel 1992, Irfanka aveva trascorso tutti gli anni della guerra a Tuzla, dove aveva messo subito la propria professionalità di neuropsichiatra infantile al servizio di donne e bambini vittime di disturbi da stress post traumatico. Non era una persona facile, né solare, e la vita l'aveva portata a fidarsi di pochi. Era molto difficile concentrarsi con lei su un solo argomento: mentre fumava una sigaretta e sorseggiava una kafa, Irfanka mischiava tutto, la vita e il lavoro, la politica, lo schifo, i sogni, le speranze, la Jugoslavia e la Bosnia, la dolcezza e la rabbia. I primi racconti di Srebrenica che ho ascoltato dalla sua voce non erano molto diversi da quelli di libri e giornali: date, fatti, numeri. Ma col tempo, e con la fiducia, le cose sono cambiate molto.
Srebrenica tornava sempre, e non poteva essere diversamente, nelle lunghe chiacchierate in un misto di serbocroato, inglese ed italiano che caratterizzavano ogni visita all'associazione Tuzlanska Amica, di cui Irfanka era l'anima. E ogni volta era sempre meno quello che ascoltavo e sempre più quello che vedevo: la Bosnia Erzegovina del dopoguerra, in fondo, è stata per moltissimo tempo una lunghissima appendice dell'11 luglio 1995. I volti dell'identità perduta emergevano dallo sfondo grigio della storia per farsi racconto, carne e sangue. I bambini arrivati nella terribile colonna di profughi di quel luglio, che nell'inferno di caldo e dolore dell'aeroporto di Tuzla, chiedevano quando sarebbe iniziata la scuola, erano quei ragazzi esuberanti e sveglissimi con cui Irfanka mi ha mandato tante volte a trovare Bojan, il nostro primo bambino adottato a distanza: dovevano essere interpreti, ma sono stati soprattutto maestri a loro volta, riassumendo coi loro molti racconti la sostanza individuale e collettiva del collasso nel caos di un Paese e di una generazione. Sono stati zii e zie per mia figlia Guo, cinese di origine, italiana per cittadinanza, bosniaca per metà del cuore: una metà del cuore che apparteneva ad Irfanka soprattutto.
Voglio sperare che la memoria non si perda, ma non riesco più ad essere certo di nulla. I tempi sono cupi, la storia (come sempre) non ha insegnato nulla...e per di più ho perso un'insostituibile guida. Intanto, come ogni anno, ricordiamo...sperando di ritrovare la forza per costruire.
Riceviamo da Irfanka Pasagic l'invito ad aderire alla manifestazione internazionale di lunedì a favore della pace in Bosnia:
Carissime/i,
con la presente vi invitiamo di raggiungerci in piazza.
"I fatti che accadono oggi in Bosnia ed Erzegovina richiedono una nostra presa di posizione che deve essere inequivocabile e decisa: non possiamo permettere a un manipolo di nazionalisti ed estremisti di minare il già fragile equilibrio raggiunto con gli accordi di Dayton nel 1995. Invece che avviare una nuova prospettiva di pace e di sviluppo per la ricostruzione di un Paese che era il simbolo della tolleranza e dell'integrazione, qualcuno tenta di appropriarsi delle macerie provocate da una assurda guerra alimentata da fanatici poi condannati per crimini contro l'umanità.
È per questo che il giorno 10 gennaio si svolgeranno in contemporanea a Roma, Bruxelles, Ginevra, Oslo, Vienna, Birmingham, Stoccolma, Sarajevo, New York, Ottawa, Toronto, delle manifestazione di protesta.
Vi preghiamo di voler essere testimoni di questa nostra iniziativa di pace e, a questo scopo, alleghiamo il comunicato stampa.
La manifestazione romana si terrà in piazza Santi Apostoli tra le 11.00 e le 13.00 come autorizzato dalla Questura di Roma e vedrà la partecipazione di numerose associazioni della diaspora bosniaca in Italia.
Con i nostri più sentiti ringraziamenti.
Cordiali saluti
Associazione Bosna u Srcu (Bosnia nel Cuore).
Salviamo la Bosnia ed Erzegovina
Salviamo l'Europa
Roma 10 gennaio 2022
I cittadini Bosniaci Erzegovesi in Italia e gli amici italiani manifestano la loro preoccupazione per i gravi segnali provenienti dalla regione. Dopo gli accordi di Dayton, negoziati nel 1995 sotto l'egida degli Stati Uniti per mettere fine alla guerra più crudele vissuta dall'Europa dopo il 1945, la Bosnia ed Erzegovina ha mantenuto un fragile equilibrio. Tale precario equilibrio oggi è seriamente compromesso da comportamenti criminali e irresponsabili di capipopolo locali che, sulla scorta di interessi personalistici, tendono a esacerbare la frattura nazionalistica disgregando ulteriormente una storia e una cultura secolare di tolleranza e di pacifica convivenza tra le diverse componenti etniche e religiose di cui la società si compone.
Il leader serbo-bosniaco, Milorad Dodik, membro della presidenza tripartita della Bosnia ed Erzegovina, avanza rivendicazioni secessioniste unilaterali pretendendo di portare a compimento il disegno dei criminali di guerra architettato con spietatezza e posto in essere tra il 1992 e il 1995 mediante la pulizia etnica, lo stupro sistematico, i bombardamenti sulla popolazione civile a Sarajevo e il genocidio. Le rivendicazioni nascono come rappresaglia all'introduzione di una legge che vieta il negazionismo del genocidio di Srebrenica e la glorificazione dei criminali di guerra, prassi ampiamente diffuse nella retorica dei nazionalisti. Sembra quasi assurdo che si renda necessaria una tale legge: è una questione di civiltà, dovrebbe essere sufficiente il doveroso rispetto delle sentenze dei tribunali, nonché dello stato di diritto. Di qui la scomposta e pericolosa reazione di Dodik, che assicura di avere l'appoggio di Russia e Cina e di poter contare sul sostegno di Orban.
Nella prima metà di dicembre 2021, il Parlamento dell’entità della Republika Srpska ha avviato la discussione sulle norme che spianano la strada alla "riconquista" da parte delle autorità di Banja Luka delle competenze su fisco, giustizia, sicurezza e difesa, da sottrarre allo Stato centrale, determinando in tal modo una secessione di fatto.
I cittadini di Bosnia ed Erzegovina desiderano la pace, desiderano che si avvii finalmente un percorso di riconciliazione nel diritto e nella giustizia, unica possibile strada per garantire un futuro di prosperità e sviluppo in un paese devastato dalla guerra, bloccato dalla pace di Dayton in una sorta di limbo, senza prospettive e depauperato da una migrazione giovanile inarrestabile.
Recentemente l'alto rappresentante UE per gli esteri e la politica di sicurezza, Borrell, ha dichiarato che qualcuno lavora in Bosnia per minare "26 anni di pace e stabilità"; anche la NATO ha espresso "preoccupazione" per la situazione bosniaca e il ministro tedesco per gli affari europei, Michael Roth, ha evidenziato che la situazione in Bosnia rappresenta "una minaccia per la pace e la stabilità dell'intera Europa".
Chiediamo ai Governi e al Governo Italiano in particolare di prendere una posizione al riguardo: Salviamo la Bosnia ed Erzegovina! Salviamo l'Europa!
È del tutto evidente che, annunciando il ritiro dei suoi rappresentanti dalle istituzioni bosniache comuni e l'intenzione di creare organismi separati per gestire giustizia, tassazione, sanità e perfino un proprio esercito, Dodik sta provocando la disintegrazione della Bosnia Erzegovina come uscita dagli accordi di Dayton del 1995.
Qualsiasi idea e pratica di usurpazione di poteri statali da parte delle entità o dei livelli inferiori di governo della Bosnia-Erzegovina è inaccettabile oltre che essere incostituzionale, è contrario agli accordi
di Dayton e contrario al diritto internazionale. Nello specifico, le attività e le decisioni dell'Assemblea Nazionale e del Governo dell'entità della Republika Srpska sul cosiddetto "Ripristino delle competenze" minacciano e preparano la formazione arbitraria di istituzioni parallele, illegali e ribelli.
La manifestazione " Salviamo la Bosnia ed Erzegovina " che si svolgerà a Roma, in Piazza Santi Apostoli il 10/01/2022, trale 11:00 e le 13:00, rappresenta una protesta pacifica contro chi vuole la divisione del Paese, per la pace, per una vera riconciliazione senza la quale nessun progresso socio economico sarà possibile.
La manifestazione è un'espressione della preoccupazione delle persone Bosniaco-Erzegovesi, indipendentemente dalla loro fede religiosa o dalla loro appartenenza; vuole essere un segno della determinazione a preservare la Bosnia-Erzegovina da ulteriori divisioni, instabilità e da nuovi conflitti.
La Bosnia ed Erzegovina non è una comunità di tre tribù, né è composta da unità etno-territoriali, ma è un unico Paese i cui abitanti condividono la stessa storia, la stessa lingua e le stesse scritture. Anche nei periodi in cui è stata una regione politico-amministrativa speciale degli imperi ottomano e austro-ungarico, per almeno quattro secoli ha avuto una propria identità e continuità delle pratiche culturali, interreligiose, economiche e politiche. La Bosnia ed Erzegovina non ha avuto origine a Dayton, né ha avuto origine da due entità. Al contrario, è l’entità della Republika Srpska ad essere un prodotto di Dayton, frutto di un compromesso per mettere la fine a una guerra di aggressione e per salvare un paese che esisteva da secoli.
I Bosniaci-erzegovesi vogliono uno Stato democratico e sovrano, unito e indivisibile, uno Stato fatto di cittadini e popoli, tutti rappresentati nello stesso modo, uno Stato basato sulle libertà e sui diritti umani, sulla certezza del diritto e sulla giustizia sociale, sull'uguaglianza tra tutti i cittadini, indipendentemente da dove essi vivono, in patria o all'estero.
La protesta si svolgerà in contemporanea a Roma, Bruxelles, Ginevra, Oslo, Vienna, Birmingham, Stoccolma, Sarajevo, New York, Ottawa, Toronto.
Questa non è solo una protesta per la Bosnia ed Eregovina, è anche una protesta contro la violenza legalizzata e la guerra, la divisione, la discriminazione, la corruzione e l'anarchia; è un appello per la democrazia, per una società libera, per l'uguaglianza e per lo stato di diritto.
La
manifestazione è organizzata da
Associazione culturale bosniaca STECAK di Verona
Associazione BOSNA U SRCU - BOSNIA NEL CUORE di Roma
Associazione BOSNIA ERZEGOVINA OLTRE CONFINI di Piacenza
Associazione BOSNIACA BEHAR di Camisano Vicentino (VC)
Associazione culturale BOSNIACA BIELLA
Associazione NEMA PROBLEMA Onlus di Valsamoggia (Bo)
Cari amici,
Mi scuso per non avervi scritto prima, ma avevo bisogno di prendermi una pausa.
Che la rabbia e la tristezza, rallentassero la presa.
La morte di Enam e il modo in cui i sanitari si sono comportati con lui, purtroppo, osono la conferma di quello che da mesi vado dicendo - e cioè, che la situazione per quanto riguarda il Covid,
in BiH, è fuori controllo.
È doloroso constatare che nessuno si preoccupi per il fatto che il tasso di mortalità in BiH e tra le più alto al mondo e che il numero dei ammalati gravi, cresca di giorno in
giorno. Addirittura, non vengono nemmeno evidenziati tutti i morti da Covid. Il giorno in cui è morto Enam, nella lista ufficiale, non era evidenziato. Nemmeno nei giorni
successivi.
I vaccini sono un'altra storia. Recentemente, dal progetto Covax, abbiamo ricevuto 23.400 dosi, che sommato alle donazioni da altri paesi, arriva a circa 100.000 dosi. Non ci sono
voci che in tempi brevi arriveranno altre dosi di numero significativo.
I nostri politici, continuano ad accusarsi a vicenda, non si sa chi è che doveva proccurare i vaccini, non ci rispondono alla domanda del perché non hanno fatto nulla per lasciare a noi
cittadini della BiH, almeno la speranza che non saremmo rimasti in fondo alla scala dei vaccinati nel mondo. Il sistema complicato del governare in BiH, facilita il fatto che tutti possono avere
un alibi per il proprio non fare. A differenza delle altri parti del mondo, in BiH, pure le questioni di salute, in questi tempi così duri, vengono messe nella stretta degli interessi politici.
In tutti i paesi almeno un po' normali del mondo, in questa crisi globale, la linea tra quelli che governano e l'opposizione e tra i vari blocchi, si assottigliano nell'interesse della
salute dei cittadini e dell'economia. In BiH, non esiste una posizione comune, nella quale un un'interesse più esteso della società, fosse la priorità, i partiti continuano a
custodire solo i propri interessi e le proprie posizioni acquisite.
Martedì, 06.aprile, nel giorno della città di Sarajevo, un gruppo di cittadini e attivisti, stanno organizzando le proteste contro i politici della BiH che ritengono responsabili dei ritardi
nell'acquisto dei vaccini contro il Corona virus.
Come dicono gli organizzatori, il loro intento è, invitare i cittadini a difendersi insieme, da coloro che, senza scrupoli, stanno giocando con le loro vite .
La cosa per la quale continuo ad essere affascinata è che nonostante la preoccupazione evidente, il senso dello humour, non ci ha abbandonato. Spesso, humour nero. Un mio amico mi ha detto:
Dato che le probabilità per procurarci il vaccino sono quasi nulle, possiamo essere l'unico paese nel quale, gli scienziati di tutto il mondo potranno studiare a fondo il Covid. Forse, riusciremo
anche a guadagnare qualcosa.
Ci aspettiamo che nei prossimi giorni, se la situazione non migliora,Tuzla torni nel lockdown.
In tutti questi giorni tetri, qualche giorno fa, con impazienza e speranza, ci aspettavamo che Bogic Bogicevic, l'uomo che nei giorni funesti per l'ex Jugoslavia e la BiH, nel 1991, con il
suo voto impedì l'attuarsi del colpo di Stato da parte dell'armata popolare Jugoslava, sarebbe stato eletto sindaco di Sarajevo. Lui, Serbo che all'epoca disse: " Sì, io sono Serbo, ma non Serbo
di professione ". E in tutti questi anni, è rimasto fedele a se stesso.
Ed è stato eletto, ma solo dopo uno sporco gioco che alcuni partiti politici, avevano condotto, mostrando così il loro vero volto. Bogicevic non ha accettato di essere eletto in questo modo. È
rimasto fedele ai suoi principi.
Sono immensamente dispiaciuta che non sia diventato sindaco, anche per tutti coloro per i quali, lui era la speranza che le cose potessero cambiare. Però, conoscendolo, comprendo che non poteva
fare diversamente. Fedele a se stesso. Sempre.
Abbiate cura di voi
Irfanka
05/04/2021 Tuzla
Bologna,27 marzo 2021
Carissimi soci e sostenitori,
dobbiamo darvi una tristissima notizia: Enam, autista di Tuzlanska Amica, è venuto a mancare in seguito a una polmonite da Covid-19.
Ancora increduli e profondamente addolorati, abbiamo deciso con parere unanime di tutto il consiglio direttivo, di aprire una sottoscrizione per sostenere la famiglia di Enam nelle spese funebri e nelle necessità più immediate.
Chiunque abbia conosciuto Enam, credo, ne ricorda l'impegno enorme e costante su territorio, la professionalità, l'umanità.
Chi volesse contribuire può farlo tramite bonifico ad Adottando IBAN IT70R0538702416000001181586
Vi terremo informati sulla situazione di Tuzlanska Amica e della Bosnia, in un momento davvero difficile e triste.
Un abbraccio a tutti
Adottando
Cari amici,
è bello sapere che un'anno molto difficile per tutti noi, ossia il 2020 sia finito e che entriamo nel nuovo anno con una qualche speranza che possa essere migliore di quello appena passato.
Ci mancano gli incontri con le persone care, il sostegno che ci davamo reciprocamente, le risate e il chiasso dei ragazzi, ovunque intorno a noi...
Però, la realtà è quel qualcosa di cui dobbiamo continuare ad occuparci e a misurarci...
Per quanto riguarda il Covid 19, secondo gli ultimi dati relativi alla pandemia legata al coronavirus, nella lista di 218 stati, la Bosnia Erzegovina occupa il quarto posto con 1.249 morti su un
milione di abitanti. Peggio di noi, sono la Slovenia, il Belgio e la Repubblica di San Marino. Personalmente, non penso che il numero dei positivi sia esatto, in quanto anche attualmente, vengono
sottoposte ai test poche persone,vale a dire che solo i casi molto gravi arrivano al medico e al tampone. La gente si arrangia come può, c'è una lista di medicinali che circola a Tuzla e
con quella, le persone, si arrangiano da sole. Personalmente conosco molte persone che sono state veramente male, però, si sono curate da sole.
Per quanto riguarda il vaccino, in Bosnia Erzegovina ancora non è arrivato, e a quanto pare, non arriverà presto.
Mentre, per quanto riguarda la situazione politica nel Cantone di Tuzla, io non so se abbiamo uno o due governi, oppure nessuno. Sembra, che sarà il Tribunale a decidere. Io sono sinceramente
dispiaciuta per il fatto che quelli del partito SDP, soltanto per arrivare al potere, si siano coalizzati con due partiti, dai quali, solo a pensarci, mi si drizzano i capelli.
L'unica cosa che mi rallegra è che alcuni nuovi partiti cittadini quest'anno, hanno ottenuto risultati eccezionali in alcune città, inclusa Sarajevo e fino a un certo punto anche a Mostar, perché
gli anni che sono dietro di noi, ci hanno fatto vedere come si vive, quando a governare sono i partiti nazionalisti.
Una parte degli abitanti del campo profughi di Mihatovici, sta ancora aspettando il trasferimento nel palazzo che è stato costruito per loro. Poco prima di Capodanno, nel villaggio è scoppiato
l'incendio nel quale sono state bruciate tutta una fila di case. Fortunatamente, non ci sono stati feriti. Non mi sorprenderebbe se a provocare l'incendio, fossero stati proprio gli abitanti,
nella speranza checosì, li avrebbero trasferiti prima. Purtroppo, questo, non è ancora successo. Le condizioni in cui si trovano, sono davvero difficili e quando si entra nel villaggio, il
sentimento che si ha, è di profonda tristezza.
Storia singolare, storia vergognosa e triste sui migranti in Bosnia Erzegovina.
La maggior parte dei migranti, arrivano in Bosnia Erzegovina dalla Serbia, quasi addirittura legalmente, con l'appoggio delle autorità locali di ambedue le sponde del fiume Drina, che fa da
confine tra la Bosnia Erzegovina e la Serbia. Essi entrano nella Bosnia Erzegovina tramite l'entità della Repubblica Serbsca, da dove, generalmente , in modo organizzato vengono portati fino alla
linea dell'entità, e poi loro proseguono verso l'entità della Federazione della Bosnia Erzegovina. In Repubblica Serbsca, ufficialmente, non li vogliono e di conseguenza, rendono loro possibile
/e facilitano/ l'entrata dalla Serbia e il passaggio attraverso la Repubblica Serbsca, senza che vengano registrati. Non permettono nemmeno l'intervento dell'esercito sul confine con la Serbia
che dovrebbe impedire gli attraversamenti legali - illegali del confine.
Siccome la maggior parte dei migranti vuole arrivare in Europa, si dirigono verso Bihac, città situata al confine con la Croazia. Se vengono scoperti mentre tentano di attraversare il confine, la
Croazia , molto spesso maltrattandoli fisicamente, li riporta in Bosnia.
La assolutamente non ecua spartizione di chi dovrebbe occuparsi dei migranti, ha portato gli stessi, ma anche coloro che vorrebbero aiutarli a scontrarsi con dei grossi problemi.
Il villaggio temporaneo per i migranti a Lipa, paesino poco distante da Bihac, recentemente è stato incendiato. Dopo l'incendio, nel villaggio sono state piantate le tende militari e al momento,
la situazione è un po' più tranquilla. Però, non sono sicura per quanto a lungo.
Nella Bosnia Erzegovina, tutto deve essere complicato. Anche per noi è difficile capire, e possiamo solo immaginare quanto è difficile per gli altri, capire il perché e che cosa sta succedendo
nella crisi dei migranti in Bosnia Erzegovina.
Ecco, non ci sono proprio tante, le belle notizie dalla Bosnia Erzegovina. Ciò nonostante, stiamo entrando nel nuovo anno con la speranza che possa essere migliore dell'anno che ci siamo lasciati
alle spalle, che la pandemia verrà sconfitta e che delle nuove forze potranno aiutare i cittadini della Bosnia Erzegovina a smettere di inseguire politici che continuano tutt'ora a mantenere il
loro potere, spargendo odio verso " gli altri ".
Piccoli passi in avanti, sono stati fatti, ma avremmo bisogno ancora di tanto tempo, prima di imparare a vedere di quanto la vita sia più bella senza l'odio e la paura.
Grazie per essere stato con noi in tutti questi anni
Prendetevi cura di voi
Irfanka e Tuzlanska Amica
PS: Il testo precedente l'avevo scritto qualche giorno fa. Nel frattempo alcune cose sono cambiate. Un'altro villaggio dei migranti ha preso fuoco. Gli abitanti del campo profughi di Mihatovici
sono riusciti ad avere l'accesso al palazzo costruito per loro e finalmente, dopo 25 lunghi anni, smetteranno di essere profughi. I nostri politici hanno detto che le prime dosi del vaccino anti
Covid, arriveranno entro la fine di gennaio, ma non hanno saputo dire di quante dosi si tratta. Non sono state nemmeno assicurate le condizioni del deposito e la conservazione dei vaccini e la
spiegazione è stata che non è necessario, in quanto il vaccino verrà consumato subito.
Il risultato di un sondaggio ha dimostrato che dalle 14000 persone che hanno risposto volontariamente alle domande del sondaggio, addirittura il 45% è stato contagiato e si è ammalato di
Covid.
Nel Cantone di Tuzla, nulla di nuovo. Non ho la più pallida idea di chi è al governo.
Vi auguro una buona giornata.
Cari amici,
desideriamo comunicarvi la nostra grande e sincera gioia per la normalizzazione della situazione in Italia, in modo particolare per Bergamo, in quanto sappiamo quale inferno
abbia vissuto questa città.
Da noi, la situazione non è proprio splendida. In qualche modo ci siamo tutti ingannati con i successi iniziali ottenuti riguardo al contenimento della diffusione del contagio Covid 19 sul
territorio della Bosnia Erzegovina. L'illusione del successo ha portato all'abbassamento della guardia e il quasi totale abbandono delle misure di contenimento. In questo momento ci stiamo
confrontando con molti più decessi e molti contagi in più. La situazione peggiore è nel Cantone di Tuzla e di Sarajevo. Giornalmente, il numero dei nuovi contagi, si aggira dai 200 ai 300
contagiati, qualche volta anche più, mentre a marzo e aprile, il numero dei contagiati era più volte minore. Si fanno pochi tamponi, i risultati dei tamponi si aspettano più di sette
giorni. Molte più persone finiscono in ospedale. Quando si è a conoscenza che la Bosnia Erzegovina ha solo tre milioni di abitanti e un sistema sanitario molto precario, allora si che la
situazione attuale desta non poca preoccupazione.
La cosa peggiore è che la maggior parte della popolazione non rispetta nessuna delle misure di contenimento.
Per quanto riguarda le nostre famiglie, in generale, stanno bene. Stiamo lottando insieme. Cerchiamo di aiutare le famiglie più disagiate anche consegnando cibo aggiuntivo.
I ragazzi del Dom, di nuovo, non possono uscire fuori dalla struttura. È consentito stare in in cortile, ma solo per un tempo determinato. Le attività scolastiche sono sospese e di conseguenza, i
ragazzi si annoiano parecchio. Anche le visite non sono consentite, ma noi siamo in contatto costante con il personale. Il Dom ha un nuovo direttore.
Sui laghi Panonici ci sono di nuovo i bagnanti. Meno del solito, ma ci sono.
11 Luglio, quest'anno è stato il più triste di sempre.
Non sono mancati i discorsi vuoti dei politici della Bosnia Erzegovina e del Mondo, gli stessi che ogni anno fanno gli stessi discorsi ( quest'anno la maggior parte di loro ha parlato in video
conferenza) e che non hanno mai fatto nulla per fare sì che Srebrenica continuasse a vivere e che le vittime e i sopravvissuti venissero risparmiati dalla glorificazione degli autori del peggior
crimine, crimine di genocidio. Potevamo impedirlo, e se comunque, non l'hanno fatto, potevano almeno aiutare affinché le ferite dei sopravvissuti, dopo tutti questi anni, facessero
meno male.
Mancavano le persone più care, sparse in tutto il mondo, mancava l'incontrarsi, abbracciarsi, condividere il dolore comune. Mancavano anche le persone care dall'Italia e degli altri paesi che ci
tengono veramente. La pandemia ha fatto sì che il dolore accumulato non potesse essere condiviso con l'altro. Per questo motivo, molti hanno rinunciato alla sepoltura dei resti trovati dei
loro cari. Solo nove persone, in questi tempi , hanno accettato che i loro cari trovino finalmente la pace a Potocari. Gli altri sperano che sarà più facile farlo l'anno prossimo, perché
sostenere da soli il dolore inesprimibile del commiato, era impossibile.
Le Donne in nero di Belgrato, anche quest'anno sono state a Srebrenica. Come tutti gli anni passati. Non hanno mai fatto nessun tipo di discorso. Ci sono state perché ci tenevano e ci tengono ad
esserci veramente. Tengono affinché si affermi la verità di quello che è successo e tengono sinceramente alle persone che soffrono. Loro sono una rara, ma preziosa luce che viene dalla
Serbia .
Vi auguriamo giorni belli e tranquilli.
Abbiate cura a se stessi
Irfanka
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Sostieni Adottando con il 5 x 1000!
Il 5 x 1000 è un modo per contribuire alle attività di Adottando che non ti costa nulla!
Ricorda che il 5x1000 rappresenta, oltre le cene e i banchetti di autofinanziamento, l'unica fonte certa di introiti per poter finanziare i progetti di Adottando.
Le liberalità, anche consistenti, sono comunque non prevedibili e quasi sempre non rinnovabili
Come fare:
Compila la scheda CUD, il modello 730 o il modello Unico.
Firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato...”
Indica nel riquadro il codice fiscale di Adottando: 91221330375
Anche chi non deve presentare la dichiarazione dei redditi può comunque richiedere la scheda al datore di lavoro o dell’ente erogatore della pensione e consegnarla (compilata e in busta chiusa) a un ufficio postale, a uno sportello bancario, che le ricevono gratuitamente, o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, etc.). Sulla busta occorre scrivere DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF e indicare cognome, nome e codice fiscale del contribuente.
IBAN: IT70R0538702416000001181586
di Marica Fantauzzi
21 febbraio 2019
da www.vita.it
Una bellissima storia, fra le tante che anche il contributo di Adottando ha permesso di scrivere
Osservatorio Balcani & Caucaso - 1 febbraio 2019
Spettabile Sig. Pancaldi,
Stimati membri dell 'associazione Adottando
Permettetemi di ringraziare, la vostra associazione, in nome di tutti i cittadini di Tuzla , per l'umanità e l'aiuto, che avete portato ai nosti cittadini, in particolare ai bambini di Tuzla e BiH, in tutti questi anni .
Dobbiamo gratitudine a tutti i vostri donatori, però, in questa occasione, desideriamo ringraziare in modo particolare, la famiglia di Raffaella Tommasi, la quale, in nome del ricordo della madre, ha continuato la sua missione umanitaria, proprio nella nostra città, la stessa città che la signora Tomasi, visitava volentieri e nella quale ha dimostrato tutto il suo amore verso i bambini in stato di bisogno.
Il figlio della signora Tommasi, il prof. Luca Enriques, in collaborazione con l'associazione Adottando e l'associazione Tuzlanska amica , dopo la sua donazione che riguardava la costruzione e l'allestimento di cinque campi giochi per bambini, ci ha rallegrato con una nuova donazione , questa volta, con l'acquisto di un apparecchio di ultrasuoni (ecografo )ed un defibrillatore per il reparto di pediatra della Casa della Salute di Tuzla. Questa donazione è importante, non solo per quanto riguarda la diagnosticazione delle malattie nei bambini più piccoli, ma anche per la prevenzione, che riguarda in modo particolare, la normale crescita e sviluppo delle anche nei bambini piccoli. Fino all 'arrivo di questa sua donazione, i nostri medici eranocostretti a lavorare su apparecchi vecchi e obsoleti e con scarse possibilità di fare una buona diagnosi. Grazie alla vostra donazione, i nostri cittadini più piccoli hanno la possibilità di crescere e di svilupparsi in modo più sano.
Ringrazio anche l'associazione Tuzlanska amica, che con il suo lavoro ha saputo costruire la fiducia nei donatori, la cui presenza a Tuzla, ha una continuità di lunga data.
In nome di tutti i cittadini di Tuzla, Vi ringraziamo per il vostro impegno altruista, la vostra umanità e la vostra amicizia. Vi auguriamo ogni bene.
Con rispetto
Il Sindaco di Tuzla
Jasmin Imamović
Tuzla 18 maggio 2018
Il Consiglio Direttivo di Adottando Bologna Onlus ringrazia tutti i partecipanti e chi ha contribuito con donazioni all'ottimo risultato economico.
L'incasso della serata verrà devoluto al finanziamento dei progetti di Adottando.
Nel mese di novembre 2017 abbiamo firmato il contratto per la donazione di un ecografo e un defibrillatore al Poliambulatorio Pediatrico di Tuzla. Si prevede che entrino in funzione prima della fine dell’anno. La scelta delle apparecchiature e i successivi passaggi burocratici e finanziari sono stati concordati tra Adottando, il sindaco di Tuzla e il direttore del Poliambulatorio in un incontro coordinato da Tuzlanska Amica che ci ha assistito durante tutte le fasi di preparazione. Anche l’importante contributo alle strutture mediche di Tuzla è stato realizzato grazie al sostegno economico del donatore Luca Enriques che, in memoria della madre Raffaella Tommasi, continua con generosità a impegnarsi per il miglioramento delle condizioni dei bambini della Bosnia-Erzegovian.
L'ecografo e il defibrillatore sono stati consegnati al Poliambulatorio venerdì 22 dicembre 2017.
Il 31 marzo una delegazione di Adottando ha partecipato all’inaugurazione di 5 parchi pubblici a Tuzla in cui sono stati montati diversi giochi per bambini e adolescenti.
Alla manifestazione, organizzata dal comune di Tuzla, oltre al sindaco e la direzione di Tuzlanska Amica, hanno partecipato il donatore Luca Enriques e la figlia Clara.
Luca Enriques ha finanziato con generosità la realizzazione delle opere, in nome della madre Raffaella Tommasi a cui sono intestati anche gli impianti sportivi vicino alla sede di Tuzlanska Amica, confermando il grande affetto della famiglia verso i bambini bosniaci.
Nei loro discorsi, meritoriamente letti in bosniaco, Luca e Clara hanno ricordato quanto la madre, e nonna, abbia amato le bambine adottate e tutti i bambini in generale.
Crediamo di interpretare il pensiero di tutti i donatori ringraziando Luca e la sua famiglia per la generosità, e l’amministrazione del comune di Tuzla e lo staff di Tuzlanka Amica che hanno affiancato Adottando nel lavoro burocratico e organizzativo di un progetto che speriamo sia gradito da tutta la popolazione.
Alleghiamo alla comunicazione i discorsi di Luca e Clara, l’articolo del più importante giornale locale
( OSLOBODENJE) e alcune foto della manifestazione.
Scarica sotto il racconto di Aurora Vannucci, di 10 anni, che ha vinto il 1° premio in un concorso letterario indetto dalla città di Trevi.
Aurora, con i genitori, sostiene con l’adozione a distanza Minela, una ragazza coetanea, che vive in una famiglia con gravi problemi economici.